Riattaccata al bimbo di Bra la mano schiacciata e amputata nella porta del bus
31 Ottobre 2016Intervento senza precedenti al Cto di Torino: ricostruito e reimpiantato braccio destro ad un ragazzo 31enne
11 Luglio 2017La maratona operatoria all’ospedale Cto di Torino
Questa è la storia di un giovane di 31 anni, vittima di un terribile incidente sul lavoro e salvato al Cto di Torino: salvato nel senso che con un sofisticato intervento gli è stata risparmiata l’invalidità permanente. Un bell’esempio di mobilità attiva, anche, cioè di un paziente in arrivo da fuori regione.
Con un intervento di 12 ore gli è stato ricostruito e reimpiantato il braccio destro, completamente distrutto. L’antefatto risale ad alcuni giorni fa: il ragazzo si infortuna a fine mattinata sul luogo di lavoro in una ditta di materie plastiche in provincia di Brescia, l’arto superiore destro è strappato da un ingranaggio ed amputato poco distante dalla spalla.
DOPPIO TRAUMA
Il trauma è estremamente grave perchè il pezzo amputato è lesionato dall’ingranaggio della macchina anche ad altri due livelli (schiacciamento e frattura dell’avambraccio e subamputazione della mano). Il ragazzo viene portato agli Spedali Civili di Brescia, già patria della microchirurgia, dove – presa visione della gravità della lesione – si decide di contattare altri Centri di Chirurgia della Mano in Lombardia in grado di trattare queste lesioni. Nessuno di questi accetta il paziente.
DA BRESCIA A TORINO
A quel punto viene contattato il Centro dell’ospedale Cto della Città della Salute di Torino, premettendo che probabilmente la lesione è difficilmente ricostruibile ma chiedendo di valutare le possibilità di trattamento. Visionate le immagini trasmesse attraverso la Rete, il Cto si dichiara disponibile a trattare la lesione. Viene contattata l’équipe medica composta da anestesisti del gruppo del dottor Maurizio Berardino (direttore Rianimazione), microchirurghi del gruppo diretto dal dottor Bruno Battiston (direttore di Ortopedia e Traumatologia 2 con indirizzo Chirurgia della mano e dell’arto superiore) e chirurghi vascolari del dottor Maurizio Merlo (direttore Chirurgia vascolare ospedaliera delle Molinette) pronta ad entrare in sala operatoria non appena il paziente, trasferito con l’eliambulanza, arriva a metà pomeriggio.
MARATONA OPERATORIA
I chirurghi affrontano un lungo intervento per risanare i tre livelli lesionati. Al termine della ricostruzione dei vasi sanguigni e delle strutture nervose a più livelli, e di tutte le parti lesionate, il braccio è stato reimpiantato e sta mantenendo una buona circolazione: l’intervento è tecnicamente riuscito e l’arto è rivascolarizzato; il recupero funzionale dipenderà dalla rigenerazione delle strutture nervose ricostruite.
Fonte:
Alessandro Mondo
LA STAMPA 11 Luglio 2017